The Great Resignation, il fenomeno delle persone che lasciano il lavoro a mano a mano che le linee guida legate allo smartworking in pandemia vengono gradualmente rimosse, sta prendendo sempre più piede a livello globale. In un report dedicato al lavoro ibrido, Microsoft rivela che ben il 41% della forza lavoro globale stia prendendo in considerazione le dimissioni. Anche i risultati di un Workforce Pulse Study realizzato da PWC confermano che il 45% della Gen Z e il 47% dei dipendenti Millennial rinuncerebbe al 10% o più dei loro guadagni futuri per l’opportunità di lavorare da remoto.

Nel settore tecnologico, gli elevati livelli di turnover del personale sono particolarmente preoccupanti, con tassi di disoccupazione stimati in circa l’1,7%, rispetto al 4% del contesto generale mentre, per coloro che operano nel settore della cybersecurity, la percentuale è ancora più bassa, allo 0,2%. L’impatto dello skill shortage viene amplificato da quest’ultima tendenza. Le aziende che cercano talenti IT si trovano a confrontarsi con un mercato molto competitivo e sono in balia delle richieste dei dipendenti. Il successo delle aziende negli ultimi due anni di pandemia è dipeso in modo molto significativo dalla capacità dei tecnici di far lavorare i dipendenti in modo produttivo da casa. Inoltre, anche se la frenetica corsa a cloud e software si è ormai stabilizzata, i datori di lavoro hanno bisogno di team IT dedicati, motivati e pieni di energia per garantire che i loro investimenti digitali ripaghino nel lungo termine.

Quindi, nel 2022, le aziende stanno affrontando due questioni critiche – la necessità di riprogettare i luoghi di lavoro per supportare le richieste di operare in modalità ibrida e remota, e la mancanza di talenti IT in grado di supportare le innovazioni. Tutto questo rappresenta un problema per i responsabili IT che si stanno chiedendo come mantenere l’infrastruttura fisica, proteggersi dall’esposizione al rischio di sicurezza e conformità, e allo stesso tempo sostenere le iniziative strategiche per ridurre i costi.

La rivoluzione IT

Mentre la transizione verso il lavoro da remoto e la necessità di una tecnologia che lo supporti efficacemente sembra essere la causa della Great Resignation, potrebbe anche rappresentare la chiave per prosperare in un mondo post pandemia. I leader aziendali sanno che devono rivalutare i loro ambienti IT per coprire le lacune di competenze causate dalla carenza di personale, mentre cercano di ottimizzare efficienza operativa e costi. Per questo stanno ripensando la tradizionale struttura organizzativa, la cultura e la strategia IT e guardano a iniziative strategiche che li aiuteranno ad adattare la tecnologia a un panorama aziendale in evoluzione.

Una di queste iniziative sono i servizi cloud gestiti, che aiutano a rimuovere l’onere IT eliminando l’infrastruttura on-premise. In un recente report, la società di ricerca IDC ha stimato che la spesa per la tecnologia basata sul cloud potrebbe raggiungere i 1,3 trilioni di dollari entro il 2025, dato che il settore IT si concentra su soluzioni che possono collegare la forza lavoro remota e ibrida, offrendo maggiori efficienza, flessibilità e innovazione.

La stampa è un primo esempio di come questi servizi gestiti stiano facendo la differenza per le aziende che devono mantenere costose infrastrutture a fronte di esuberi di personale. La stampa può essere complicata a causa delle complessità e dei costi che derivano dal funzionamento e dalla gestione dell’infrastruttura, dai rischi di interruzione dei processi aziendali e dall’impatto sull’utente finale, oltre che dalle preoccupazioni sulla sicurezza. Tutta questa complessità richiede esperienza specializzata, che va dalla rete, al sistema operativo fino all’applicazione, esperienza che può essere difficile da trovare e molto costosa. Passando a un’offerta SaaS, quasi tutti questi requisiti vengono eliminati.

I server di stampa richiedono anche una manutenzione e un’amministrazione continua e, in tempo di pandemia, i dipendenti hanno bisogno di una soluzione di stampa che possa estendersi oltre il luogo di lavoro fisico. La gestione di questi servizi tramite il cloud consente alle organizzazioni di ridurre significativamente il servizio e il supporto in loco, nonché le esigenze di infrastruttura. E oltre a contribuire a colmare le lacune nei team e nei talenti IT, investire in questo approccio per gestire i processi aziendali chiave permette ai responsabili IT di concentrarsi su priorità più strategiche che possono guidare la crescita post-pandemia.

Se The Great Resignation continua ad avere un impatto globale a tutti i livelli, i leader IT più lungimiranti stanno cercando di sfruttare le opportunità che offre. Prendersi del tempo per capire come i moderni approcci all’IT possano supportare sia le esigenze e le richieste aziendali che la forza lavoro in questa nuova era di business pagherà in termini di crescita futura.

Giancarlo Soro

Giancarlo Soro

Amministratore delegato di Lexmark Italia