Il recente studio EY European DEI Index, realizzato da FT-Longitude su un campione di 900 manager e 900 dipendenti non manager di 9 paesi europei, ci restituisce un quadro dello status attuale della DE&I nelle aziende italiane identificando anche le aree su cui è necessario lavorare per migliorare.

Venerdì 19 aprile, a partire dalle 18, presso la libreria All’Arco, alcuni degli autori dei racconti avranno modo di confrontarsi con il pubblico e spiegare il senso dell’avventura creativa che li ha visti protagonisti.

L’Istat comunica che, nel 2022, poco più di un terzo dei 25-64enni ha partecipato ad attività di istruzione e formazione.

I diritti di proprietà intellettuale spesso vengono trattati solo come diritti legali; invece, possono rappresentare una grande risorsa strategica per le aziende anche nell’incremento dei programmi per gli investimenti futuri. Infatti, la valutazione attraverso il...

I CV sono sempre più skills focused, parola di head hunter.

Le aziende, per eccellere nel dinamico e complesso mondo del marketing B2B, non solo devono riconoscere l’importanza di un flusso costante di contatti ma devono anche saper navigare la complessità intrinseca nella generazione di questi ultimi.

Ecco lo spaccato di ASUS Business sui dipendenti italiani che lavorano da remoto. Solo il 6,3% degli intervistati lavora totalmente da remoto, il 51,2% ha 2-3 giorni in smart working. In generale, questi ultimi, sono i dipendenti che si dichiarano più soddisfatti del proprio equilibrio casa lavoro e delle proprie performance. Ma ci sono anche lati negativi per lo smart working: 1 persona su 5 si sente più isolata, e associa questo format a un peggioramento della propria condizione lavorativa in team. I lavoratori senior sono coloro che soffrono maggiormente le condizioni di isolamento e di peggioramento, mentre le nuove generazioni mantengono un punto di vista più positivo. In generale, nonostante l’alta percentuale di scontenti per la propria condizione lavorativa, il 75,9% degli Italiani non cambia lavoro dal 2019.