Il settore ICT in Italia continua a crescere, sotto l’impulso della trasformazione digitale e in controtendenza rispetto ad altri settori, maggiormente colpiti dalla pandemia. Secondo il Rapporto Anitec – Assinform pubblicato nel 2020, nel 2019 il mercato digitale italiano è cresciuto del 2,1% a 71,9 miliardi di euro (71.932 milioni).

Tuttavia, le aziende incontrano sempre più difficoltà nell’acquisizione delle giuste risorse. Per quale motivo?

Techyon, società di head hunting esclusivamente specializzata nel segmento Information Technology, grazie a una profonda conoscenza del mercato del lavoro IT e consapevole del mismatch esistente, ha condotto una survey mirata su 100 candidati e 70 aziende con l’obiettivo di verificare l’aderenza tra bisogni e interessi dei profili IT e le leve più utilizzate dalle aziende per attrarre candidati.

L’importanza delle nuove tecnologie

Dall’indagine condotta tra novembre e 2020 e gennaio 2021 emerge che il 17% delle aziende intervistate utilizza l’adozione di nuove tecnologie quale leva primaria per attrarre profili IT. In realtà, ben il 50% dei professionisti intervistati individua come principale motivazione che spinge al cambiamento lavorativo la possibilità di lavorare con tecnologie all’avanguardia.

L’aumento salariale è secondario

Il 39% delle aziende intervistate ammette di utilizzare l’incremento salariale quale leva primaria per attrarre profili IT, tuttavia solo il 18% dei professionisti IT intervistati dichiara di essere interessato in primis all’aumento salariale.

«I profili IT risultano molto difficili da ricercare e attrarre per le aziende, e questa è una pura conseguenza della loro specializzazione tecnica» spiega Federico Colacicchi, Co-Founder & CEO di Techyon.

«Per i lavoratori in ambito IT, la retribuzione è sì una leva di employee attraction, ma non è l’unica – afferma Jacopo Tonelli, Co-Founder & CEO di Techyon -. L’opportunità di lavorare con tecnologie all’avanguardia ha un grande valore, perché permette un aggiornamento costante delle competenze, così come la possibilità di affrontare una crescita professionale e rimanere competitivi sul mercato del lavoro».

Redazione

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