Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di processi di onboarding per i neoassunti. Ti sei mai chiesto perché avere un piano d’azione per i primi mesi in azienda è così importante per il nuovo arrivato? La risposta è che è importante prima di tutto per te. Se crei un clima sereno in cui il neoassunto riesce ad avere un’esperienza positiva e coinvolgente, infatti, avrai un collaboratore che si impegnerà seriamente per far prosperare la tua azienda.

Al contrario, se l’atmosfera è tesa e stressante, se i processi sono poco definiti, avrai un dipendente che non vedrà l’ora di cambiare lavoro non appena ne avrà la possibilità.

Il tasso di abbandono dei dipendenti si sta convertendo in un problema per le piccole imprese, ma progettando un piano strutturato di onboarding aziendale per i primi 90 giorni del neoassunto si riduce notevolmente la possibilità che questo accada.

Sappiamo bene che inserire una nuova risorsa non è semplice e richiede montagne di documenti e scadenze da rispettare; l’utilizzo di appositi software gestionali per HR può facilitare l’organizzazione delle varie fasi elencate di seguito.

La settimana prima: documenti e postazione da preparare per tempo

Non aspettare il primo giorno di lavoro per avviare il processo di onboarding aziendale. I primi momenti di vita in azienda sono sempre frenetici e il neoassunto è sottoposto a un notevole stress.

Renderai le cose più facili per la nuova risorsa – e anche per te – se una settimana prima della data di inizio, invii una mail per:

  • dare il benvenuto in azienda;
  • definire un piano di lavoro per la prima settimana;
  • dimostrarti disponibile per rispondere a qualsiasi domanda.

Fornendo alcune indicazioni pratiche prima che arrivi la nuova risorsa puoi contribuire enormemente al suo futuro successo.

Ricordati inoltre che la prima impressione conta molto. Per questa ragione, nei giorni precedenti al suo arrivo, devi preparare la postazione con tutto l’occorrente per accogliere al meglio il neoassunto. Ecco alcuni consigli pensati per te: libera la scrivania dagli oggetti di precedenti impiegati, forniscigli gadget e merchandising per introdurlo all’ambiente aziendale e fagli trovare un messaggio di benvenuto da parte dei nuovi colleghi.

Dal 1° al 10° giorno: formazione, affiancamento e definizione degli obiettivi

Il primo giorno di lavoro ha un unico scopo: il nuovo impiegato deve tornare a casa pensando “Mi piace il mio nuovo lavoro”.

Come riuscirci? Fai in modo che il suo supervisore o il tutor aziendale lo aspetti all’ingresso per salutarlo al suo arrivo e lo accompagni a fare un giro dell’ufficio. Invia a tutti una e-mail per specificare la posizione del nuovo dipendente e presentarlo ufficialmente ai nuovi colleghi. I piccoli accorgimenti possono fare una grande differenza.

Superato il primo giorno inizia il vero e proprio processo di onboarding. La nuova risorsa dovrebbe ricevere sessioni di training sui principali tool e sui processi aziendali, cominciare a capire meglio il suo ruolo e le sue responsabilità ed essere infomato sulla storia dell’azienda, la sua cultura e i suoi valori.

In questi primi tempi in azienda, fai in modo che il nuovo arrivato sia sempre affiancato nelle varie attività.

Dall’11° al 60° giorno: adattamento al nuovo ambiente, feedback e riconoscimento dei meriti

Ad un mese dall’assunzione, la nuova risorsa dovrebbe aver chiaro il suo ruolo all’interno dell’azienda e iniziare a sentirsi parte integrante delle attività quotidiane.

Nelle settimane sucessive, una volta poste le basi di una solida relazione di fiducia reciproca, puoi iniziare a condividere i dettagli della strategia dell’impresa e la sua posizione sul mercato.

Fai in modo che il nuovo dipendente riceva feedback regolari sui suoi progressi tramite incontri individuali con il manager o il tutor aziendale.

Il secondo mese potrai iniziare ad assegnare al nuovo arrivato il suo primo progetto, con la supervisione di colleghi più esperti. Mettersi all’opera è il modo migliore per imparare!

Dal 61° al 90° giorno: lavoro in autonomia, analisi delle prestazioni e feedback finale

Nel corso del terzo mese, puoi finalmente assegnare al nuovo assunto il primo progetto da svolgere in autonomia. Ricorda soltanto di illustrare chiaramente gli obiettivi e i fattori chiave per il successo del progetto, sgombrando il campo da ogni ambiguità.

Passati i 90 giorni, è il momento di fare un bilancio del processo di onboarding, per mettere a fuoco cos’è andato bene, cos’è andato male e cosa deve essere migliorato. È importante ascoltare l’opinione del neoassunto, per appotare migliorie in previsione dell’inserimento di nuovi lavoratori.

Per approfondimenti sull’argomento: blog di Capterra Italia

Chiara Cassé

Chiara Cassé

Content Analyst di Capterra Italia, società del gruppo Gartner