Nella ricerca di lavoro, LinkedIn è senza dubbio una delle piattaforme migliori in quanto collega milioni di professionisti. La creazione di un account è perciò il primo passo necessario per costruire questo network di relazioni professionali.

Cercare lavoro è spesso un compito impegnativo. Hard e soft skills, esperienze, attitudine, sono tutti fattori determinanti per farsi notare dai recruiter. LinkedIn aiuta in questo in quanto rappresenta una piazza virtuale e professionale dove, grazie alla creazione di un profilo, è possibile interagire, relazionarsi, e confrontarsi con professionisti di tutti i settori e industry. Dunque, un profilo, per essere completo ed efficace deve includere quelle informazioni fondamentali, che vanno dal percorso formativo alle esperienze lavorative attuali e passate, e non per ultimo la foto profilo. La semplice presenza di una foto del profilo comporta infatti un aumento di 21 volte delle visualizzazioni del profilo e di 9 volte delle richieste di connessione.

La foto può essere una componente decisiva per l’“assumibilità”, ed uno studio di Passport-Photo.Online ha raccolto le opinioni di proprietari di aziende, professionisti delle risorse umane e manager proprio per saperne di più, e scoprire cosa ne pensano riguardo la foto di un candidato.

La foto profilo è un fattore rilevante per il posizionamento?

Alla domanda perché la foto del profilo LinkedIn assuma una rilevata importanza, gli esperti hanno espresso le loro opinioni, alcune volte contrastanti.

Quello che è chiaro però è che la foto profilo gioca un ruolo cruciale. L’assenza, infatti, può compromettere l’opportunità di essere contattati dai recruiter, perdendo l’occasione di condurre un colloquio, e una possibile assunzione. L’88% degli imprenditori ammette infatti che è probabile che scarti un profilo senza una foto. Questo ne dimostra perciò l’assoluta rilevanza nel caricare una foto profilo.

Ovviamente, non tutte le foto sono adeguate e adatte ad un profilo LinkedIn, ma determinano comunque la prima impressione. È come un biglietto da visita che comunica già qualcosa di quella persona. E questo i recruiters lo tengono in considerazione. Infatti, l’80% degli intervistati ha affermato che la foto del profilo di un candidato li aiuta a conoscere meglio la persona. Tuttavia, tra conoscere e giudicare, il limite si fa sempre più sottile.

Il proverbio cita “Non giudicare un libro dalla sua copertina”, ma spesso un libro, o in questo caso un candidato, viene scartato proprio per la sua copertina, l’immagine del profilo. Il 71% dei reclutatori intervistati ammette di essere caduto nella trappola dell’effetto alone e di aver rifiutato un candidato a causa della sua foto del profilo LinkedIn almeno una volta, nonostante le qualifiche lavorative adeguate.

L’effetto alone, o Halo Effect, è un bias cognitivo dove la percezione di un tratto di una persona viene influenzata dalla percezione di un altro tratto di quella persona. Il binomio più semplice è associare l’intelligenza al bell’aspetto, ma esistono anche altre associazioni. In questo esempio, si associa una qualità fisica a una qualità professionale o caratteriale. Perciò, mentre il 78% dei reclutatori di LinkedIn intervistati in parte sono d’accordo che i candidati dovrebbero essere giudicati solo per le loro competenze, alcuni recruiter possono inciampare nella trappola di questo bias cognitivo.

Foto LinkedIn: alcuni accorgimenti

La parola d’ordine per la foto per il proprio profilo LinkedIn è professionalità. Una foto, per essere considerata professionale, deve rispettare alcuni requisiti. Il 77% degli intervistati tra proprietari d’azienda, manager e risorse umane ha indicato come primo fattore positivo e determinante in una foto la sua qualità. Utilizzare una foto di bassa qualità, magari troppo sgranata o non a fuoco, non è percepita positivamente in quanto trasmette poca cura e attenzione ai dettagli.

Preferibile uno sguardo rivolto verso l’obiettivo, mantenendo un’espressione seria e sorridendo, ma non esageratamente. Una foto efficace deve trasmettere carisma e fiducia, con un tocco di personalità.

Cosa è meglio evitare nella propria foto

Nello scegliere la foto per il profilo Linkedin, è essenziale scartare innanzitutto quelle in cui la faccia non è completamente visibile (secondo il 75% degli intervistati), o con una bassa risoluzione (67%). Non vengono giudicate positivamente neanche le foto scattate in vacanza, magari lungo la spiaggia a prendere il sole. Infatti, la foto profilo sulla piattaforma business è come la prima impressione che diamo ad un colloquio, avere un abbigliamento adeguato ed essere seri è perciò richiesto. Inoltre, la foto profilo deve rappresentare solamente il proprietario dell’account. Foto di gruppo con più soggetti presenti non sono adatte, in quanto non riescono a rendere visibile e riconoscibile il soggetto in questione. LinkedIn, infatti, differente dagli altri social, è prettamente “individuale” e legato al mondo della professionalità, ed è il social adatto per costruire il proprio personal branding.

La foto non è solamente un accessorio del profilo LinkedIn ma è il primo strumento di comunicazione a disposizione in quanto esprime già qualcosa di sé stessi. Non è la semplice rappresentazione del proprio aspetto fisico, ma è il primo accenno alla nostra professionalità.

Photo by Nathana Rebouças on Unsplash

Chiara Sternardi

Community Manager di PhotoAiD