Il tema del gender gap nella formazione si conferma un tema di elevato interesse sia per gli interrogativi che pone relativamente al ruolo che svolgono le donne nell’attività di progettazione, programmazione e fruizione della formazione ma anche per le molteplici forme e declinazioni che può assumere una volta calato all’interno di un’organizzazione aziendale.

Si tratta di un tema che assume mille volti e molteplici sfaccettature a seconda del punto di vista da cui si decide di affrontarlo. Uno degli aspetti più attuali ed interessanti è senz’altro quello legato al digital gender gap che, oggi più che mai, ha un impatto notevole sulla formazione sia in termini di fruizione sia in termini di progettazione e programmazione. Alcuni numeri possono aiutare ad inquadrare il fenomeno:

  • L’Italia si posiziona al 63° posto nel Gender Gap Report 2021 su 156 Paesi ed al penultimo posto in Europa per l’occupazione femminile, che è del 20% più bassa rispetto a quella maschile.
  • Solo il 28% dei manager è donna e solo il 16% delle donne ha accesso alla formazione STEM (Science Technology Engineering Mathematics), contro il 35% degli uomini.

Il PNRR rappresenta un’occasione unica perché il nostro paese possa dirsi sostenibile, inclusivo, efficiente e digitale ma è necessario sensibilizzare le organizzazioni aziendali nel valorizzare il ruolo delle donne e investire sui loro talenti per accelerare il cambiamento e azzerare il digital gender gap.

Durante uno studio approfondito che W.Training ha condotto negli ultimi due anni sui clienti-tipo e, soprattutto, sulle persone di riferimento per la formazione in azienda, abbiamo potuto osservare che molto spesso, a capo dell’ufficio HR o nel ruolo di responsabile/referente della formazione vi è una donna, prontamente ribattezzata “Wonder Woman”, a cui è richiesto di destreggiarsi quotidianamente tra attività di recruiting, onboarding, training all’interno di un’organizzazione aziendale sempre più fluida e un quadro normativo in continua evoluzione. È stato, così, inevitabile per noi imbatterci nel tema del digital gender gap e avviare una profonda riflessione chiedendoci: che tipo di contributo possiamo dare e cosa possiamo concretamente fare per “digitalizzare” il mondo della formazione e provare a ridurre il divario digitale di genere?

Abbiamo lavorato alacremente e in costante connessione con i nostri clienti per offrire il nostro contributo in termini di digitalizzazione della formazione puntando sull’ideazione e sviluppo di strumenti in grado di garantire la completa digitalizzazione dell’intero processo della formazione. Dall’individuazione dei finanziamenti per coprire i costi della formazione, alla progettazione di corsi (anche in realtà virtuale), dagli ambienti autore per produrre corsi in e-learning (come Lectora Inspire, Cenario VR, iSpring), alla realizzazione di Academy aziendali fino alla realizzazione di TIP – Training in progress, un’innovativa Web App che consente la gestione smart dei progetti di formazione aziendale (finanziata e non). Grazie a TIP, la nostra Wonder Woman di riferimento potrà disporre in un unico ambiente digital di tutte le info e i dati relativi alla formazione fruita da ogni singolo dipendente anno per anno, le scadenze e la gestione dei progetti di formazione finanziata, la reportistica relativa alle attività formative, un archivio digitale della formazione aziendale nonché avere la possibilità di registrare elettronicamente le presenze ai singoli corsi grazie alla funzione dell’appello digitale che potrà essere affidata anche al docente e avere in tempo reale il monitoraggio sull’andamento dei percorsi formativi.

In questo modo, in attesa degli auspicabili macro-cambiamenti indotti dal Piano europeo, o di svolte culturali che paiono ancora di là da venire, noi di W.Training abbiamo deciso di dare il nostro piccolo contributo affinché chi si occupa di programmazione, progettazione e gestione della formazione (finanziata e non) in un settore come quello delle risorse umane e della formazione popolato da donne e in cui è sempre più frequente trovare anche una donna alla guida, possa contare su soluzioni digital, flessibili e smart.

Silvia Scorrano

Silvia Scorrano

Specialista Fondi Interprofessionali