Oggi ancora più che in passato, nell’epoca dei social network, dietro a ogni impresa robusta e di successo, ci deve essere anche un brand personale altrettanto forte, tanto da riuscire a spingere ed esaltare il brand aziendale.

Stilare e seguire una efficace strategia di personal branding, però, non è facile, e non lo è soprattutto per i CEO, i quali devono rimanere concentrati sul core business dell’azienda. Ecco quindi che, negli ultimi anni, si è via via fatto spazio nelle aziende il personal brander – un mestiere che, stando a una ricerca commissionata dal governo britannico alla società FastFuture, si trova al primo posto tra quelli emergenti da qui al 2030.

In Italia il personal brander – anche chiamato Business Celebrity Builder – è ancora un ruolo piuttosto raro, seppur in forte crescita: in Paesi come gli Stati Uniti e il Canada, del resto, si tratta di una professione diffusa, tanto che Forbes, già durante l’anno scorso, ha individuato nel Business Celebrity Builder una delle professioni indispensabili per sopravvivere alla quarta rivoluzione industriale.

Il termine Business Celebrity Builder evidenzia ancora di più qual è l’obiettivo di questo professionista: trasformare il proprio assistito, manager o CEO, in una celebrità, per lo meno all’interno del proprio settore di riferimento, distinguendosi a partire dalle proprie competenze e capacità.

«Negli ultimi anni si è parlato sempre di più di personal branding» spiega Carola Adami, amministratore delegato della società di head hunting Adami & Associati «ma spesso si scorda che questa attività non è necessaria unicamente per i liberi professionisti o per i candidati in cerca di un nuovo lavoro».

Al contrario, prosegue l’head hunter, «ogni CEO e ogni manager, per migliorare la propria carriera nonché la propria azienda, dovrebbe dedicare tempo, impegno e risorse nella costruzione di un brand personale forte, da sfruttare all’interno del proprio mercato di riferimento per ottenere una posizione di rilievo».

«Un personal brand forte, stabile e coerente è una fonte di stabilità estremamente apprezzata, che può garantire un effetto assolutamente positivo per l’azienda» spiega Adami «per questo motivo è premiante poter avere il supporto di un personal brander. Si tratta di un professionista esperto in comunicazione e in digital marketing, che, a partire dagli autentici punti di forza di un manager, costruisce un brand personale vincente e riconoscibile, per promuoverlo poi attraverso i più differenti canali».

L’importanza che viene riconosciuta al ruolo del Business Celebrity Builder si intuisce peraltro dalle retribuzioni medie di questo professionista, che, partendo da una base annua lorda di circa 45.000 euro per arrivare a sfiorare gli 80.000 euro, superano di gran lunga gli stipendi medi dei normali addetti al digital marketing.

Redazione

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