La maggior parte delle aziende industriali italiane sta già ottenendo grandi benefici dai programmi di digitalizzazione. Ma uno sguardo più attento dimostra che le condizioni di questi processi spesso non sono così buone come le aziende stesse credono. Le aziende italiane stanno sopravvalutando la digitalizzazione nel proprio Paese? Uno studio indipendente commissionato da reichelt elektronik su 250 imprese industriali italiane si pone proprio questa domanda.

Connettività: un punto controverso

La base per qualsiasi progetto di digitalizzazione è una connessione internet veloce e performante. L’82% dei rispondenti è soddisfatto della velocità e della stabilità della propria connessione. Allo stesso tempo, però, più della metà (44%) ritiene che la propria azienda disponga di prestazioni inferiori a quelle che l’infrastruttura dovrebbe effettivamente garantire. Ancora più preoccupante: Il 35% degli intervistati si lamenta di interruzioni della connessione Internet almeno una volta alla settimana. In questo senso, sembra quasi contraddittorio che la soddisfazione delle persone per la propria connessione Internet sia così alta.

Digitalizzazione: l’Italia si sta sopravvalutando?

Questo scenario si ripete anche nella valutazione generale dello stato della digitalizzazione. L’indice di digitalizzazione a livello europeo DESI (Digital Economy and Society Index) mostra che l’Italia ottiene risultati piuttosto mediocri rispetto agli altri Paesi dell’UE. Nella classifica, l’Italia si colloca ben al di sotto della media, al 18° posto, molto lontano quindi dalla top tre.

Alla domanda relativa alla previsione di posizionamento dell’Italia all’interno di questa classifica, la maggior parte degli intervistati ha risposto tra il 5° e l’8° posto, posizione significativamente migliore di quella effettiva, e migliore rispetto a Paesi Bassi, Francia, Spagna o Austria, che hanno ottenuto risultati migliori secondo il DESI. Le aziende italiane si sopravvalutano quindi in termini di digitalizzazione? Oppure le aziende industriali sono vere e proprie pioniere e promotrici della digitalizzazione, riuscendo a trarre il meglio dalla loro situazione indipendentemente dalla posizione sfavorevole?

Le cose funzionano bene in Italia: efficienza e flussi di lavoro

In generale, le aziende industriali italiane valutano positivamente il loro successo a livello di digitalizzazione e individuano in essa grandi opportunità. L’88% degli intervistati trae una conclusione positiva dalle iniziative di digitalizzazione intraprese dalle loro aziende fino ad oggi. Le aziende continuano ad apprezzare maggiormente l’opportunità di lavorare in modo più rapido ed efficiente. La digitalizzazione accelera i processi e i flussi di lavoro (48%), fa risparmiare sui costi grazie a strumenti più efficienti (48%) e aumenta la produttività (48%). La digitalizzazione aiuta il 34% delle aziende intervistate a sviluppare nuovi prodotti o soluzioni. Le aziende traggono i maggiori vantaggi dagli strumenti che facilitano la collaborazione documentale e attività amministrative basate sul cloud. In ogni caso, il 79 e l’81% li trova utili.

La maggior parte delle aziende (74%) misura il successo delle iniziative digitali utilizzando metriche precise come il time-to-market, la riduzione degli errori, il risparmio di materiale e l’aumento dei profitti. Tuttavia, solo poco meno della metà (36%) stabilisce dei KPI da raggiungere prima dell’inizio di un nuovo progetto.

Le aziende italiane, inoltre, hanno un’idea chiara delle opportunità che vorranno sfruttare in futuro grazie alla digitalizzazione. Per quanto riguarda i possibili progetti da implementare nella propria azienda in condizioni di digitalizzazione ideale, la maggior parte ha risposto: manutenzione predittiva e intelligent machine monitoring (42%), seguiti da progetti di automazione in produzione (35%) e da progetti di intelligenza artificiale (34%).

Quali sono gli ostacoli da superare?

Secondo più della metà degli intervistati, i fattori di successo più importanti per i progetti di digitalizzazione sono un approccio strategico che integri maggiormente i processi digitali nel flusso di lavoro dell’azienda (56%) e miglior training per gli impiegati (44%). La carenza di manodopera qualificata, in particolare, è un problema per molte aziende. Le aziende ritengono che l’ulteriore formazione della forza lavoro (31%) e una maggiore educazione digitale nelle scuole (29%) siano gli approcci più promettenti per risolvere questo problema. Un altro 26% cita invece strumenti più intelligenti che siano in grado di colmare le lacune di conoscenza dei dipendenti, o di far risparmiare loro tempo, ad esempio attraverso la generazione automatica di codici.

C’è anche un’altra sfida: la burocrazia. È opinione diffusa tra il mondo politico e quello imprenditoriale che la PA debba recuperare il ritardo accumulato in materia di digitalizzazione. Le aziende sarebbero disposte a gestire i processi amministrativi online. La metà delle aziende industriali (52%) sfrutta già l’opportunità di completare attività amministrative online, come la compilazione di moduli online. Al di là di questo, tuttavia, i servizi digitali per le aziende non sono ancora sufficientemente sviluppati. Solo il 29% degli intervistati concorda sul fatto che le autorità pubbliche offrano loro buone soluzioni digitali per completare le attività amministrative. Anche i risultati relativi all’accessibilità e all’acquisizione di informazioni lasciano molto a desiderare: meno di un terzo (30%) riesce a raggiungere facilmente i funzionari pubblici e le amministrazioni attraverso i canali online, mentre il 70% delle aziende non ritiene che le informazioni sui processi amministrativi siano accessibili o facili da reperire online.

Conclusioni

Se si guarda alla digitalizzazione nell’industria italiana, il quadro è complesso e stratificato. Da un lato, le aziende stanno ottenendo buoni risultati e hanno una visione molto positiva dei propri progressi. Dall’altro lato, emergono sempre più chiaramente alcuni problemi, sia in termini di infrastrutture tecniche, come la tecnologia di rete, che di problemi strutturali, come la carenza di manodopera qualificata.

Siamo nel bel mezzo di una fase di grande trasformazione“, commenta Thomas Kruse, Product Manager di reichelt elektronik. “Di fronte alle sfide, le aziende stanno facendo molto in condizioni che non sempre sono ideali. Tuttavia, non dobbiamo dormire sugli allori. Se vogliamo che l’Italia non rimanga indietro dal punto di vista digitale come contesto industriale, è necessario che tutti si uniscano, le forze politiche come le aziende“.

Il sondaggio

L’indagine è stata condotta dall’istituto indipendente OnePoll su 250 partecipanti italiani. L’indagine si è svolta nel mese di marzo 2024 e gli intervistati sono stati responsabili tecnici dell’industria manifatturiera, compresi i settori aerospaziale, automobilistico, tessile, componenti hardware, produzione e fabbricazione, componenti elettronici, trasporti e spedizioni, fornitori per il settore della fornitura di energia e ingegneria meccanica.

©Infografica: reichelt elektronik

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