Nuovi software per organizzare meglio il lavoro e nuovi dispositivi per rendere ogni collaboratore più produttivo. Vanno soprattutto in queste due direzioni gli investimenti delle grandi, delle medie e delle piccole imprese, che non sempre però danno i risultati sperati.

E se invece i vertici aziendali decidessero di investire di più nella ricerca della gioia e della felicità dei propri dipendenti?

Un recente studio della Harvard Business Review lo afferma in modo molto chiaro: il successo incentiva la gioia, e questa da parte sua alimenta ulteriori successi, creando un circolo virtuoso per qualsiasi tipo di impresa.

Ma quali sono i fattori fondamentali per poter parlare di gioia a lavoro?

Lo studio in questione parla di armonia, di impatto e di riconoscimento.

Per avere un team lavorativo felice – e quindi di successo – sarebbe quindi necessario poter contare su una squadra che lavora in perfetta armonia, con i diversi ruoli e le differenti competenze che si amalgano alla perfezione; l’armonia porta al successo, e quindi a un impatto positivo e a una gioia diffusa nel team; infine, per sfruttare al meglio questo momento di felicità e per rafforzarlo, è necessario riconoscere i meriti dei vari protagonisti, così da completare – e perpetuare – il cerchio gioia-successo-gioia.

Per confermare le loro ipotesi, i ricercatori della Harvard Business Review hanno condotto interviste su un campione di 500 dipendenti di diverse età, impiegati in aziende americane, europee, africana e asiatiche.

Il 90% degli intervistati ha dichiarato di aspettarsi un certo livello di gioia a lavoro, ma solo il 37% ha affermato di essere soddisfatto del livello attualmente raggiunto. A prescindere da questo ampio gap, a dare nerbo alla ricerca è però il fatto che, nella maggior parte dei casi, i dipendenti più ‘felici’ sul luogo di lavoro sono anche quelli che hanno risposto positivamente alle affermazioni riguardanti i tre fattori chiave, ovvero per l’appunto armonia, impatto e riconoscimento.

Ma da dove è possibile iniziare per avere un team felice, e quindi votato al successo?

Lo abbiamo domandato a Carola Adami, amministratore delegato della società di head hunting Adami & Associati.

«Come sottolineato dalla ricerca della Harvard Business Review, alla base di un team felice c’è una squadra in perfetta armonia» ha spiegato l’head hunter.

«Affinché questo sia possibile, è prima di tutto necessario che ogni membro dello staff vanti le hard e soft skills perfette per il suo ruolo. Ma non è tutto qui: affinché si possa parlare davvero di armonia, è obbligatorio selezionare e assumere solamente delle persone effettivamente in linea con la cultura aziendale, che possano dare il meglio in quel particolare contesto lavorativo» continua l’head hunter.

«È sufficiente la presenza di una sola voce fuori dal coro per compromettere il lavoro dell’intero team. E, come sottolineato dallo studio, senza armonia non si può innestare il circolo virtuoso di gioia e successo aziendale» conclude Adami.

Come spesso accade tutto parte quindi da un attento processo di ricerca e selezione del personale, per creare un team capace di lavorare in modo sereno, gioioso e quindi efficiente.

Redazione

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