Mai prima d’ora era successo che tante aziende provenienti da altrettanti parti del mondo si ponessero, tutte, le stesse domande sulle proprie strutture organizzative: quali sono gli strumenti per garantire la salute e il benessere dei propri dipendenti dalla minaccia Covid? In che modo si può riorganizzare il lavoro a distanza in modo rapido, ma anche efficiente e motivante? Come si sentono i dipendenti in una situazione così emergenziale? Quali sono le ripercussioni che un cambio così radicale delle modalità di lavoro e di relazione con i propri capi e colleghi provoca all’interno di un team? Certamente la pandemia sta chiamando a un profondo cambiamento le aziende e i responsabili delle risorse umane, costringendoli a trovare e dare risposte innovative, capaci di adattarsi a un contesto rivoluzionato e di stare un passo avanti all’imprevedibile.

È altresì probabile che la pandemia ridefinirà il luogo e i sistemi di lavoro almeno fino al 2021 e su alcuni aspetti non ci sarà alcun ritorno alla “vecchia normalità”: orari di lavoro flessibili e lavoro a distanza continueranno – verosimilmente – a fare parte della quotidianità di molte aziende. Gli HR manager dovranno quindi attivare nuovi sistemi di coinvolgimento da remoto dei vari team e nuovi modelli di valutazione in cui prestare attenzione alla salute e al sentiment dei dipendenti.

Diversi esperti, fra cui Bill Gates, prevedono che più della metà dei viaggi d’affari e più di un terzo dei giorni in ufficio scompariranno. Poiché si faranno strada nuove modalità di lavoro, anche per rispondere alle richieste che arrivano dallo stesso personale, sarà necessario trovare un equilibrio tra ufficio e lavoro a distanza nonché tra vita lavorativa e vita personale all’interno delle mura di casa. Ma, ci sono altri cambiamenti all’orizzonte. Ecco tre tendenze che Medallia, leader globale nel customer ed employee management, prevede che si imporranno nella gestione delle risorse umane in questo 2021.

I marchi accelereranno la trasformazione digitale aprendo le porte all’employee experience

Definire e attuare una strategia di gestione dell’esperienza dei dipendenti – non solo dei propri utenti e consumatori – offre l’opportunità alle aziende di monitorare e garantire la soddisfazione della propria struttura, ma anche di migliorare i propri processi interni. Una sfida quanto mai necessaria in un momento storico dove molto è cambiato e le imprese sono state chiamate a fare fronte a pressioni assai forti sui conti e sulla propria operatività. Se da un lato il 2020 ha acuito la sensibilità dei marchi nei confronti dell’esperienza dei propri dipendenti, dall’altro ha accelerato la digitalizzazione anche nel nostro Paese, trend, questo, che si tradurrà in un nuovo impulso verso la trasformazione digitale anche delle relazioni interne alle imprese.

Il digitale rende infatti molto più facile raccogliere feedback, idee e suggerimenti su molteplici aspetti del lavoro dei vari dipendenti, scoprendo lo stato d’animo con cui loro vivono l’azienda con modalità anonime e sfruttando canali resi facilmente accessibili; e ciò è doppiamente vantaggioso. Queste iniziative faranno sentire i dipendenti apprezzati e al contempo permetteranno all’azienda di acquisire informazioni in tempo reale sulle opportunità da cogliere e sulle aree di debolezza in cui invece è opportuno intervenire. Ascoltare il proprio personale in un momento di forte discontinuità come quello attuale significa riuscire a migliorare i processi, individuare più efficientemente e velocemente le soluzioni innovative o il processo di trasformazione e ridefinire le priorità degli investimenti futuri in un’ottica di ottimizzazione. Le aziende che quest’anno offriranno ai dipendenti canali digitali semplici da usare per verificare per esempio come si sentono riguardo alle ricadute del perdurare dell’emergenza Covid sulle loro mansioni o alle iniziative e comunicazioni che l’azienda ha messo in atto nell’ultimo anno, oppure, quale percezione traggono dalle mutate esigenze dei clienti, saranno in grado di trasformare l’esperienza dei dipendenti in una fonte preziosa di miglioramento.

Feedback dei dipendenti per diventare più attenti, più rapidi e reattivi

Con il perdurare dell’emergenza Covid, il contesto economico e gli obiettivi aziendali continuano a mutare e ciò costringe le imprese a dimostrarsi più ricettive e reattive alle sempre diverse condizioni, incluse quelle in cui oggi i dipendenti si trovano a dovere operare. Una condizione che può essere più agevole per quelle realtà che si preoccupano di raccogliere e analizzare i feedback del proprio personale durante le loro esperienze quotidiane e così intercettare problemi, cambiamenti inaspettati, risultati eccezionali e persino grandi idee. Ciò però richiede un approccio dinamico che vada oltre i classici strumenti una tantum, come i sondaggi, ma che piuttosto rivolga un’attenzione a 360° ai ricchi dati dei dipendenti in modo da generare quella che Josh Bersin, analista leader nel settore delle risorse umane, definisce “risposta continua”.

In questo panorama, l’analisi del feedback video giocherà un ruolo sempre più importante nella comprensione del sentiment dei dipendenti e permetterà di cogliere le sfumature comunicative che un testo non può trasmettere. Il 2021 vedrà quindi crescere sia l’adozione sia l’importanza di nuovi canali dove ascoltare le proprie risorse umane e trasformare i loro feedback in una stabile fonte decisionale.

La tecnologia trasformerà la collaborazione

Facilitare lo spirito di team, la collaborazione e lo scambio di idee sarà una priorità assoluta per i manager delle HR nel 2021. Anche se le riunioni fisiche riprenderanno, la spinta digitale che ha toccato il lavoro non svanirà.

La maggior parte delle aziende che non avevano piattaforme di messaggistica a livello aziendale e non organizzavano prima della pandemia videocall. Oggi anche i meno esperti di tecnologia hanno imparato a condividere gli schermi su Zoom e a comunicare con i colleghi su Slack. Tutte le piattaforme e gli strumenti di comunicazione digitale hanno guadagnato terreno nel 2020 e in futuro lo stesso accadrà per gli strumenti di crowdsourcing, che saranno una parte indispensabile di questo arsenale tecnologico a disposizione degli HR. Il crowdsourcing e l’ascolto dei suggerimenti si rivelano due strumenti incredibilmente potenti per l’esperienza dei dipendenti, poiché consentono ai membri dei team aziendali di contribuire con idee alle scelte della propria azienda, di partecipare a conversazioni e brainstorming, di votare e arricchire i suggerimenti di altri, di distinguersi e quindi di diventare ancora più parte dell’azienda e di una soluzione/evoluzione.

“Indubbiamente, il 2020 ha attribuito maggiore importanza all’esperienza dei dipendenti, e non solo alle loro performance, perché l’emergenza Covid rende necessario che le imprese sviluppino ambienti di lavoro non solo nuovi, ma soprattutto più reattivi e collaborativi” ha commentato Giancarlo Rocco, VP e country manager di Medallia per l’Italia: “Uno dei punti chiave per i vertici delle aziende e per i manager delle risorse umane per il 2021 sarà ascoltare i dipendenti per massimizzare la loro soddisfazione sul lavoro e il loro benessere in un momento altamente destabilizzante, ma anche il loro contributo al raggiungimento dei risultati e alla crescita. La pandemia ha portato a una forte discontinuità, ma nello stesso tempo ha dato un grande impulso alla tecnologia che i brand possono usare anche per aumentare il contributo e la creatività umana delle proprie strutture organizzative, per stimolare la loro produttività e, in generale, arricchire l’esperienza che i dipendenti vivono ogni giorno della propria azienda”.

Redazione

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