Il Piano Transizione 5.0 rappresenta un passo cruciale nel processo di trasformazione dell’economia italiana verso una maggiore digitalizzazione e sostenibilità energetica. Uno dei pilastri fondamentali di questo piano è il credito d’imposta ideato per incentivare la formazione dei dipendenti in ambito digitale e green. Questo articolo esplora in dettaglio le specifiche del credito d’imposta, le condizioni di eleggibilità, il processo di certificazione e le implicazioni per le imprese italiane.

Panoramica sulla Formazione 5.0

Il credito d’imposta per la formazione 5.0 è stato formalmente introdotto con il decreto PNRR, approvato dal Consiglio dei Ministri il 26 febbraio 2024​. Esso è progettato per coprire una vasta gamma di spese relative alla formazione dei dipendenti. Le spese ammissibili includono:

  • Costo orario dei lavoratori in formazione: Questo include il salario dei dipendenti durante le ore di formazione.
  • Spese di viaggio per allievi e formatori: Copre i costi di trasporto necessari per la formazione.
  • Materiali, forniture, attrezzature e strumenti: Include tutti i materiali didattici e le attrezzature necessarie per la formazione.
  • Consulenza connessa al progetto di formazione: Spese per consulenti esterni coinvolti nella progettazione e implementazione del programma di formazione.
  • Spese generali indirette: Altre spese connesse, come costi amministrativi e di gestione legati alla formazione.

Il credito d’imposta arriva fino al 45%, in funzione dell’importo dell’investimento e del grado di riduzione dei consumi energetici ottenuti​​. Per essere ammissibili, le spese di formazione devono essere integrate in progetti di investimento per l’acquisto di beni strumentali mirati alla riduzione dei consumi energetici. Il limite massimo delle spese di formazione è pari al 10% degli investimenti totali e con un tetto massimo di 300.000 euro​.

Dettagli e Condizioni di Eleggibilità

Una caratteristica della misura che la differenzia fortemente con il precedente Credito d’Imposta formazione 4.0, è che la formazione può essere erogata esclusivamente da soggetti esterni qualificati e non più quindi dal personale interno dell’impresa. Tra questi ci sono: università, soggetti accreditati presso la Regione o presso i Fondi Interprofessionali, gli ITS e gli European Digital Innovation Hubs, ma anche i soggetti in possesso della certificazione UNI EN ISO 9001 nel settore EA37. Di sicuro una modifica limitante, ma che lascia un ampio spazio di manovra alle imprese per identificare il soggetto più adeguato a fornire i contenuti.

Un altro aspetto significativo è che i percorsi formativi devono avere una durata minima di 12 ore e comprendere al loro interno almeno 1 modulo da 4 ore relativo alle tematiche digitali, ed uno di 4 ore relativo alle tematiche energetiche , scelti all’interno dell’elenco delle tematiche fornite dal Decreto. Questa indicazione è in linea con le finalità della misura che si propone di finanziare progetti mirati all’innovazione verso la doppia transizione digital e green.

Processo di Certificazione e Comunicazione

Il processo di certificazione e comunicazione per accedere al credito d’imposta è gestito dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Le imprese devono seguire un rigoroso iter che include:

  • Comunicazione Preventiva: Presentazione telematica di una descrizione dettagliata del progetto di investimento e del costo previsto, utilizzando un modello standardizzato fornito dal GSE​. Già in questa fase, è necessario indicare: il numero di lavoratori coinvolti, l’ammontare delle spese relative alla formazione previste per il 2024 e per il 2025 e le materie oggetto di formazione.
  • Comunicazione Intermedia: Relazione di conferma diavanzamento del progetto​.
  • Comunicazione Finale: Documentazione che attesti la realizzazione del progetto come previsto, inclusa la certificazione ex post della riduzione dei consumi energetici​.

Documentazione specifica richiesta per le attività di formazione 5.0

Oltre alla documentazione da inviare al GSE, per beneficiare del credito d’imposta per la Formazione 5.0, l’impresa è tenuta a conservare anche la seguente documentazione:

  • una relazione illustrativa finale dettagliata dell’attività svolta;
  • i registri formativi sottoscritti da docenti e discenti;
  • gli attestati finali con dichiarazione del legale rappresentante di effettiva partecipazione dei discenti all’attività formativa.

Oltre ovviamente a tutta la documentazione amministrativa e contabile atta a supportare la corretta applicazione del beneficio fiscale.

Questa documentazione è praticamente la medesima richiesta per la precedente misura del Credito d’Imposta Formazione 4.0. Tuttavia, in questo caso i percorsi formativi devono prevedere un esame finale con attestazione del risultato conseguito.

Tecnologie e Aree di Focus

Le materie oggetto di formazione sono ampie e variegate e si concentrano sulle tecnologie rilevanti per il miglioramento dei processi produttivi, nei seguenti due macro ambiti:

1. Transizione digitale

In questo campo rientrano tutte le tecnologie abilitanti di Industria 4.0 (ad es. Robotica, cybersecurity, integrazione digitale dei processi, IoT, Interfaccia uomo macchina, ecc.). A questa lista, già utilizzata dal precedente Credito d’Imposta Formazione 4.0, sono state aggiunte la Blockchain, l’intelligenza artificiale e il machine learning.

2. Transizione energetica

In questo ambito le materie spaziano dalla valutazione, progettazione e gestione di politiche, strategie ed interventi volti a migliorare l’impatto energetico aziendale e la sostenibilità; fino ad arrivare alla installazione, manutenzione di impianti di produzione e stoccaggio di energia, nonché l’efficientamento degli impianti produttivi.

Implicazioni per le imprese

Il Credito d’Imposta previsto dal Piano Transizione 5.0 offre alle imprese italiane un’opportunità significativa per investire in formazione e tecnologie avanzate, supportando la transizione verso pratiche di business più sostenibili e innovative. La formazione è vista come un pilastro essenziale per lo sviluppo delle competenze necessarie all’uso efficace delle nuove tecnologie e per promuovere l’innovazione continua all’interno delle strutture produttive.

Le aziende devono mappare attentamente i loro investimenti in ambito green e digital e avviare un’analisi dei fabbisogni formativi per essere pronte a cogliere questa opportunità. Questo include identificare le aree chiave dove è necessaria la formazione e pianificare progetti di formazione che possano essere integrati nei loro piani di investimento​.

Sfide e considerazioni

Nonostante i benefici offerti dal credito d’imposta, le imprese devono affrontare diverse sfide per massimizzare il valore di questo incentivo. Tra le principali sfide vi sono:

  • Pianificazione Accurata: Le imprese devono pianificare accuratamente i loro progetti di formazione e investimento per garantire che soddisfino i criteri di eleggibilità e massimizzino i benefici del credito d’imposta​​.
  • Documentazione e Certificazione: La necessità di fornire documentazione dettagliata e ottenere certificazioni ex ante ed ex post può essere complessa e richiede una gestione attenta e precisa​.
  • Riduzione dei Consumi Energetici: Le imprese devono dimostrare che i loro investimenti portano a una reale riduzione dei consumi energetici, il che richiede una valutazione accurata delle tecnologie e delle pratiche adottate​​.

È importante considerare che, contrariamente al precedente Credito d’Imposta formazione 4.0, questo incentivo è parte integrante del progetto di innovazione 5.0 dell’impresa e può essere attivato solo in presenza di investimenti in tecnologie 4.0 che portino una effettiva riduzione dell’impatto energetico. Di conseguenza è opportuno coordinare le attività per la fruizione del credito in maniera molto attenta in tutte le fasi del progetto.

Conclusione

Il credito d’imposta per la Formazione 5.0 rappresenta un’opportunità strategica per le imprese italiane di investire nella formazione dei dipendenti e nell’adozione di tecnologie avanzate per la transizione digitale ed energetica. Sebbene il processo di accesso a questi incentivi richieda un’accurata pianificazione e certificazione, i benefici a lungo termine in termini di competitività e sostenibilità possono essere significativi. Le imprese sono incoraggiate a sfruttare al meglio questo strumento, mappando i loro investimenti e avviando tempestivamente i progetti di formazione necessari per restare al passo con le sfide del mercato globale.

 

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Leonardo Franceschi

Leonardo Franceschi

Specialista del bonus Formazione 5.0